Continua la caccia allo studio medico “falso” che, però, si occupa, comunque, di malati veri. Ambulatori che accoglievano e curavano i propri clienti tra mura risultate completamente fatte di mattone selvaggio. Dentisti, medici curanti, oculisti, e così via dicendo. Sono questi gli studi “selvaggi” sgominati dalla polizia edilizia di Pompei negli ultimi mesi. Stavolta a finire nel mirino della polizia municipale di Pompei, guidata dal comandante Gaetano Petrocelli, è stato la struttura di 170 metri quadri circa di via Nolana. Quella in cui, alcuni medici della città degli scavi (circa 4), esercitavano la propria attività di studio medico indisturbatamente, ma non legittimata per il fatto che, la stessa struttura, è risultata essere completamente abusiva. La scoperta è stata raggiunta nell’ambito di indagini eseguite dal nucleo investigativo della polizia edilizia, supervisionato dal tenente Ferdinando Fontanella. Sono risultate, in questo caso, diverse le denunce fatte sotto questo punto di vista, sebbene sia una situazione che era ben nascosta (e tutt’oggi ben si nasconde) da diversi anni sul territorio cittadino. Nella fattispecie, si tratta di una struttura che fino a diversi anni fa’ non risultava affatto tra i documenti del comune di Pompei. Ne nasce, quindi, un’indagine dei caschi bianchi molto più approfondita e ben calibrata, che ha portato a scoprire lo scheletro nell’armadio in questo senso: la struttura non presenta alcuna concessione edilizia e risulta essere completamente abusiva. Un parte di una palazzina, che sulla carta risulta fantasma e, invece, esiste davvero sul territorio. L’ala fuorilegge della palazzina, infatti, sembra non essere presente negli atti del comune di Pompei dal lontano 1959. Intanto, però, i medici al suo interno hanno continuato, e continuano, a svolgere la propria attività, bensì si trattino, per di più, di strutture adibite ad uso prettamente residenziale. Il materiale in questione è ora al vaglio della Procura della Repubblica di Torre Annunziata. Il compito ora anche allo Sportello Unico delle Attività Produttive, di far fronte a tutto l’incartamento che riguarda la questione tributaria della struttura, in quanto sembrerebbe che i proprietari non abbiano mai pagato il reale corrispettivo previsto per l’uso di studi medici. Un’attività, questa degli uomini della polizia municipale, che portano avanti da diversi mesi con indagini ben curate nei minimi dettagli, e il riscontro sembrerebbe alquanto allarmante nella città degli scavi: 10 poliambulatori già sgominati in questo 2016, con un complessivo di circa una trentina di studi medici fuorilegge. Non soltanto abusi al commercio e all’edilizia, quindi. Una mole di lavoro che la polizia municipale del comandante Gaetano Petrocelli, sta espletando sul territorio senza sosta, e, stavolta, sembra proprio che riguardi anche molti studi medici della città degli scavi.