Abbattimento per la struttura ristorativa di piazza Esedra, passata sotto la lente di ingrandimento della magistratura il mese scorso. Aveva fatto parlare di se proprio nei mesi scorsi, soprattutto per quella che è poi passata alla storia come la “gabbia della vergogna”, un vero sito di stoccaggio a cielo aperto e sotto gli occhi dei turisti che, da ogni parte del mondo, passavano nella zona turistica della città degli scavi. Da lì cominciarono, poi, le indagini accurate delle forze dell’ordine pompeiane. Dietro quella gabbia si nascondeva tutta una struttura per cui sono stati riscontrati una molteplicità di abusi edilizi, che sono passati al vaglio della Procura della Repubblica di Torre Annunziata. Oltre 100 metri quadri abbattuti e ripristinati. A guidare l’operazione di sequestro sono stati gli uomini della polizia municipale, guidati dal comandante Gaetano Petrocelli. Infatti, il nucleo investigativo della polizia edilizia, supervisionata dal tenente Ferdinando Fontanella, ha eseguito le indagini sulla struttura ristorativa, adibita a bar e chalet, già negli scorsi mesi, riscontrando, così, tutta una serie di abusi, tra cui occupazione suolo pubblico, mancanza di licenza, un’intera tendostruttura abusiva, ed, ancora, altri due gazebo. Avevano tentato di fare ricorso al Tar i proprietari del locale in questione, ma con scarsi successi. L’esito negativo del ricorso, infatti, avrebbe, poi, fatto proseguire l’iter previsto per l’abbattimento della struttura che si trova proprio a due passi dall’entrata degli scavi archeologici. La zona sembra infatti che sia stata completamente ripristinata e risequestrata. Ora sarà compito della magistratura di portare avanti il caso e deciderne il seguito.