Sconterà tre anni di reclusione Giancarlo Naso, il macchinista che il 6 agosto 2010 era alla guida del treno della Circumvesuviana che deragliò e provocò due morti e 58 feriti. Naturalmente si tratta di una sentenza di primo grado: il legale di Naso può ancora ricorrere in appello ma, intanto, la pena è inferiore a quanto chiesto dal pm, 8 anni di reclusione. Sulla vicenda interviene anche il sindacato Orsa, che per tutto il processo è stato vicino a Naso: “La sentenza che condanna il lavoratore a tre anni, perché ritenuto l’unico responsabile di quella tragedia, è ancora ingiusta, ma consideriamo una piccola vittoria il fatto che non siano state sposate dalla corte la richiesta di condanna ad 8 anni fatta dal Pubblico Ministero e che sia stato tenuto conto, anche se non completamente, delle tesi della difesa su quelle che erano le condizioni pessime della linea ferroviaria, sul fatto che il treno coinvolto non avesse tutti i requisiti idonei e non è da escludere che l’iniziativa messa in campo dai lavoratori di richiedere un altro agente a supporto in cabina, quando devono percorrere tratte ferroviarie particolarmente pericolose, abbia dato un’ulteriore spunto di riflessione ai giudici”.