Elezioni a Poggiomarino, rush finale: una poltrona per cinque

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Candidati sindaco comunali Poggiomarino 2016

Si è conclusa la campagna elettorale a Poggiomarino: circa un mese di dibattiti e comizi nel corso del quale non sono mancati forti scontri tra le varie fazioni politiche.

Tra le varie tematiche affrontate, non si può non parlare del marciapiede in via Giovanni Iervolino.
I falanghiani, i nappiani così come i grillini e i beneduciani ritengono che la riqualificazione della strada abbia arrecato gravi danni ai commercianti del posto ed hanno criticato fortemente l’amministrazione Annunziata.
Il sindaco poggiomarinese invece ritiene che ciò sia stato un punto di svolta, rompendo gli schemi delle precedenti amministrazioni.

Ed è stata proprio la rottura con i canoni del passato il cavallo di battaglia del sindaco uscente Leo Annunziata, essendo il primo sindaco a poter vantare il completamento del proprio mandato, dando così lustro alla propria amministrazione definita dallo stesso “trasparente”.

Altra questione spinosa di queste comunali è stata la mancata realizzazione di un impianto fognario che garantisca ai cittadini un giusto grado di vivibilità, essendo la principale causa degli allagamenti nel paese.
Il sindaco uscente assicura che nei prossimi cinque anni, con l’appoggio del governatore della Regione Vincenzo De Luca, e quindi di una Regione “amica”, ciò sarà possibile, e che verranno inoltre erogati fondi anche per i disagi che le vasche poste nel Pianillo e nel rione Fornillo generano quotidianamente.
Ciò però non convince le altre fazioni, che hanno accusato il leader del centrosinistra di non essere stato abbastanza presente nel palazzo della Regione, accusa che il sindaco rispedisce ai mittenti avvalendosi di prove che attestano il contrario.

E a proposito del governatore Vincenzo De Luca e dell’ex presidente Stefano Caldoro, la presenza di vari esponenti regionali e nazionali a supporto delle varie coalizioni è stata un’altra caratteristica della campagna elettorale.
Il centrodestra ha ospitato, oltre a Caldoro, anche Nunzia De Girolamo per l’apertura e nelle fasi conclusive della campagna elettorale.
Big in campo anche per il centrosinistra e il movimento 5 stelle (che si fregia di aver ospitato esponenti del calibro dell’onorevole Luigi Di Maio e di Roberto Fico), tutti fortemente criticati da Marcello Nappo al grido di: «Noi non abbiamo bisogno di tutori».

La coalizione di centrodestra è stata inoltre criticata per l’organizzazione di presentazioni che includevano bivacchi al termine della serata.
Un’altra battaglia condotta dalla coalizione di centrodestra è stata quella riguardante la mancata visione da parte dell’opposizione dell’amministrazione del bilancio consuntivo, che ha indotto l’intera coalizione, guidata dall’ex fascia tricolore Vincenzo Vastola, a occupare il palazzo comunale.
Ma non sono mancati forti scivoloni da parte della coalizione falanghiana, soprattutto per quanto riguarda il plagio del programma elettorale dal Movimento 5 Stelle di Bolzano, oggetto di non poche critiche da parte degli schieramenti rivali.

Alla base delle invettive della coalizione di Nappo si trovano invece la mancata presentazione del piano urbanistico comunale (PUC) e la mancanza di una zona industriale che avrebbe potuto rilanciare l’economia comunale.

Tra i 5 candidati inoltre due sono stati gli unici a rispettare l’accordo sull’abusivismo elettorale stipulato all’inizio della campagna elettorale di cui si è fatto promotore la pagina “Poggiomarino siamo noi”, ovvero Mariano Beneduce e Ciro Aniello D’Ambrosio (candidato alla carica di sindaco del Movimento 5 Stelle).

Parlando dei momenti salienti di questa campagna elettorale non si può non ricordare l’incontro dei cinque candidati nel cortile della chiesa dei SS. Sposi, in cui è stato duramente attaccato il sindaco uscente, che ha poi stigmatizzato questo comportamento nei comizi successivi, oltre ad essere stato firmato un ulteriore accordo che imponeva le dimissioni nel caso in cui nell’arco di tre anni il futuro sindaco non avesse risolto i vari problemi del paese.
Tale accordo è stato siglato da quattro candidati, e l’unico a non aver messo la propria firma è stato D’Ambrosio, giustificandosi affermando che egli non intende fare promesse non sapendo se esse sono effettivamente applicabili, essendo allo scuro della situazione comunale attuale.