Non accenna a placarsi la vicenda intorno alla relazione del Mef (Ministero Economia e Finanza) rispetto alla situazione contabile e finanziaria del Comune di Scafati inviata dagli ispettori del ministero nel mese di marzo ma fatta recapitare ai consiglieri comunali e alle forze politiche solo qualche giorno prima del consiglio comunale di venerdì scorso.
La relazione sottolinea una serie di anomalie rispetto a bilanci dal 2010 al 2014, illegittimità delle nomine dirigenziali a tempo determinato, situazione difficile delle partecipate comunali.
Tante sono state le prese di posizione delle opposizioni consiliari ed extra-consiliari sulla vicenda, dal Partito Democratico a Fratelli d’Italia. Ultima, in ordine di tempo, quella del movimento “Scafati Arancione” il quale, attraverso il portavoce Francesco Carotenuto, ha sollevato ulteriori dubbi di carattere tecnico.
“Alla luce della relazione del Mef –si legge nella nota- rispetto alle situazione contabile e amministrativa dell’ente, ci sentiamo di dover fare alcune riflessioni e soprattutto trasmettere queste nostre riflessioni non solo all’opinione pubblica affinché possa condividerle, ma soprattutto a chi in questi anni ha gestito la macchina amministrativa, le cui criticità ci sembrano essere di un’evidenza imbarazzante e motivo per cui ci aspettiamo che a queste nostre riflessioni/domande seguano delle risposte soddisfacenti su anomalie e punti da noi riscontrati nelle 130 pagine di relazione del Ministero”
La nota incalza attraverso undici domande specifiche che il movimento inoltra pubblicamente all’amministrazione guidata dal Sindaco Aliberti:
“1 Cosa è accaduto nel 2014 dato che le entrate sono aumentate di quasi il 40% e visto che l’IMU dal 2013 va per intera al comune e nell’anno 2014 vi era l’esenzione per la prima casa?
2 Eccessivi scostamenti tra preventivo e consuntivo, in media il 30 %, ciò significa che ogni anno si sono verificati degli eventi straordinari: saremmo curiosi di conoscere quali eventi hanno determinato gli scostamenti
3 Forte aumento nel 2013 della spesa corrente, circa 10 mln di euro: potrebbe essere dovuta ad un’esternalizzazione dei servizi?
4 Per quale motivo nel 2011 l’Acse corrisponde al Comune un contributo per la rassegna natalizia di 11.000 euro?
5 Nella Determina 04/07/2012, viene liquidato all’Acse 1.053.026€ a titolo di interessi per ritardi di pagamenti dei corrispettivi anni 2006 al 2011 sui quali vengono chiesti chiarimenti alla partecipata che non ha fornito. Per giunta il tutto viene in parte compensato con dei crediti che vantava il comune verso l’Acse per un valore inferiore. Operazione distorta e non registrata correttamente in bilancio, “alterando voci di spesa”: anche su questo punto chiediamo chiarimenti
6 Alla Pag. 24 della relazione del Mef la nota conclude che da quanto riportato vi sono state allocazioni improprie contabili che di fatto alterano “le rappresentazioni delle situazioni patrimoniali e finanziarie dell’Ente”: come mai?
7 Riguardante i residui attivi (crediti) accertati (ossia riscossi) ed i residui passivi (debiti) pagati, si evidenzia un netto aumento dei pagamenti a fronte delle riscossioni. E’ quindi possibile un aumento improprio delle entrate con “cartelle allegre”.
8 Importi riscossi a fronte degli accertati (previsti) (50%) nel 2009 evidenziano che i residui stornati (cancellati) sono quasi la metà di quelli pagati. Facendo ciò si ha la possibilità di portare un credito in bilancio per poter poi prevedere un impegno di spesa. Assoluto non rispetto del principio della prudenza e veridicità.
9 Debiti: Dalla tabella a pag.49 della relazione si evince che nel 2010/11/12 il comune non è stato mai capace di rimborsare parte delle quote capitali dei debiti, maturando così cospicui interessi, dimostrando la reale situazione finanziaria dell’ente, in totale deficit di cassa. Solo nel 2013 in parte e nel 2014 per intero riesce a saldare entro l’anno, grazie all’applicazione dei DL 35/2013 e DL 66/2014, c.d. Certificazione dei crediti. Quali conseguenze future?
10 Derivati: A pagina 54, invece, si evidenzia che l’ente stipula dei contratti derivati, di dubbia redditività, per giunta nominando “advisor” dell’operazione lo stesso consulente della banca, palesando un clamoroso conflitti d’interessi a favore della banca. Tra l’altro una nota della corte dei conti evidenzia lo svantaggio di questo tipo di investimenti.
11 Scafati sviluppo: in riferimento alla tabella di pagina 73 della relazione, la citata società partecipata risulta essere sempre in perdita con possibili conseguenze finanziarie per lo stesso Comune di Scafati. Come si uscirà da questa situazione debitoria cronica? E soprattutto, quanto e quali conseguenze il Comune subirà da questa situazione?”