Il ritorno alle origini del “Cellaio di Don Gennaro” di Vico Equense

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paccheri con genovese di baccalà

Spesso un sano ritorno alle origini ridisegna il giusto senso delle cose. Da continuità a ciò che si è veramente e apre la strada al futuro. Ridisegna la propria identità come nel caso del ritorno alle origini contadine che ancora nel terzo millennio sono alla base di una cultura viva che detta con forza la sua linea in cucina. Lo si nota bene con la diffusione di numerosi locali che stanno facendo rivivere i luoghi ed il gusto della civiltà contadina. Vico Equense, con le sue frazioni collinari ricche di tradizioni legate al mondo agricolo, è tra le città che riesce ad offrire spunti interessanti. Come nel caso del ristorante “Il Cellaio di Don Gennaro” che si trova in località San Vito, appena qualche chilometro dalla piazza principale, seguendo la strada che sale al Faito. Il ristorante, con la terza generazione, riprende la tradizione familiare avviata dal nonno Gennaro che rientrato dall’America agli inizi del ‘900 smette i panni dell’emigrante di successo per vestire quelli del contadino. E dove c’era il cellaio (cantina scavata nella roccia) che ristorava con il suo vino il pittore Antonio Asturi è sorto un piccolo ma curatissimo locale, con patio esterno nella bella stagione, che punta tutto sui prodotti tipici e la cucina contadina. Una cucina rivisitata, alleggerita e con il giusto tocco di creatività che fa onore alla ristorazione d’eccellenza della zona.

Lo chef Vincenzo Maresca
Lo chef Vincenzo Maresca

Il giovane chef Vincenzo Maresca riesce a mettere nei piatti il gusto dell’orto di famiglia o del mare della marina di Vico con leggerezza ed eleganza, esaltando i sapori degli ingredienti con armoniose creazioni. I piatti sono pensati insieme ad i patron Franca e John, impegnati nel lavoro di ricerca di prodotti di qualità. Nasce cosi una cucina attenta, rispettosa del territorio e della stagionalità. Una cucina che spazia tra i prodotti dei presìdi Slow Food per proporre piatti come i “Paccheri con genovese di baccalà” i “Malfatti con piselli”, gli “Gnocchi, fave, guanciale e pecorino”, i “Tubettoni con il coccio”, l’”Hamburger di prosciutto di maiale” o il “Pollo paesano cotto al forno con patate”. In sala Raffaella Castellano consiglia piatti e vini della discreta lista che privilegia i soli campan o i passiti da accompagnare ai numerosi dolci freschi preparati dallo chef tra cui  le frittelline e crema pasticcera.

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