Da sempre la buona tavola ha avuto per sottofondo la buona musica. Dagli antichi romani in poi i grandi pranzi sono stati accompagnati dalle note e dal canto di artisti ingaggiati per l’occasione. Così, passando per il rinascimento fino ai giorni nostri, si è consolidata una vero e proprio connubio culturale tra musica e cucina. Basti pensare alla grande tradizione partenopea della “posteggia” che vede artisti di strada andare in giro per i ristoranti ad allietare le cene con antiche canzoni napoletane. Tarantelle e struggenti melodie diventano così il contorno dei rinomati piatti della cucina partenopea che insieme alla musica hanno conquistato cuori e palati in ogni angolo del mondo. Anche a Sorrento questa tradizione resiste. Anzi si alimenta grazie alla voglia dei turisti di sentire e gustare dal vivo ciò che hanno imparato ad apprezzare da lontano. Ed il ristorante “Caruso” diretto da Paolo Esposito non fa eccezione. Qui si è costituito un duo molto particolare che fa rivivere il meglio della melodia partenopea nel modo più classico possibile.
Gli artisti sono il maestro Antonio Moccia e Carmela Persico. Un sodalizio artistico di recente costituzione; ma sopratutto molto originale. Moccia è un vero maestro d’altri tempi con un esperienza quarantennale alle spalle che lo ha visto impegnato in programmi musicali alla Rai, con collaborazioni con vari cantanti di caratura internazionale e si avvia a pubblicare il terzo disco dove interpreta tutto il repertorio classico della melodia napoletana e italiana. Persico invece, giovanissima , arriva dal conservatorio dove si è diplomata in violino. Ha perfezionato i suoi studi in Belgio ed ha lavorato con numerose orchestre e gruppi di musica da camera. Due mondi profondamente diversi legati, però, dall’amore per la buona musica. Ma Persico ha anche coltivato la passione per il mandolino e questo è diventato il punto d’unione per l’inedito duo. Chitarra e mandolino, dunque, sono gli strumenti che diffondono le note nel ristorante-museo dedicato al tenore Enrico Caruso emozionando turisti italiani e stranieri che qui rivivono quello che l’immaginario collettivo internazionale pensa di Sorrento e Napoli. La voce di Antonio Moccia ripercorre tutta la storia della canzone partenopea partendo dalle ballate seicentesche e dalle tarantelle dell’ottocento per arrivare agli ultimi grandi autori di inizio novecento. Tra una linguina con alici capperi e olive e una zuppa di asparagi con gamberi è piacevole ascoltare “Torna a Surriento” o “ Fenesta Vascia”. Come diventa ancora più dolce il dessert “Rivisitazione del cannolo alla siciliana” accompagnato da “Era de maggio” . Come dire che la musica di Persico e la voce di Moccia sono il miglior contorno ai piatti della cucina mediterranea.