Volla: intervista al candidato sindaco della Sinistra, Giovanni Leone

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A pochi giorni dal termine per la presentazione delle liste per le elezioni comunali di Volla, abbiamo intervistato Giovanni Leone, uomo di sinistra e capolista della lista elettorale “Volla in comune a sinistra” che, scelto dai militanti di Sel/SI, ha deciso di partecipare alle prossime elezioni amministrative senza stringere alleanze con altre forze politiche, già impegnate sul territorio a conquistare la fiducia dei vollesi per la poltrona più ambita del comune.

Quali sono state le ragioni che hanno indotto lei e il suo partito a scendere in campo per le elezioni comunali?

Siamo da sempre militanti impegnati nel costruire una convincente alternativa di sinistra alle diseguaglianze e al dolore delle società a dominio capitalistico. Si rifletta bene sul dato che, attualmente, a livello planetario, l’1% della popolazione detiene la ricchezza di tutti gli altri. In Italia, il 10%, il 50%! Con il nostri limiti, con grande difficoltà non potevamo essere assenti, per una battaglia di cambiamento, nella città dove viviamo.

A Volla sono tanti i problemi da affrontare, precaria situazione finanziaria del Comune, eccessiva cementificazione del territorio, inadeguata viabilità soprattutto in alcune ore del giorno, assenza di spazi verdi e aree destinate al sociale, da candidato sindaco quale ricetta pensa di proporre ai suoi concittadini per indurli a votare la sua lista?

Chiediamo un voto ai cittadini per il nostro progetto e perché siamo una forza credibile. Abbiamo presentato il programma insieme al candidato sindaco. Mentre in giro c’erano solo facce e slogan. Siamo lontani dallo smaccato trasformismo delle destre, in origine unite; al nuovismo acritico del PD; al giacobinismo grillino. La svolta che proponiamo è racchiusa nel “il voto non basta più”. Basta con la delega ogni 5 anni. Le cose cambieranno solo con la partecipazione e il controllo attivo dei cittadini che si esprimeranno attraverso consigli, commissioni, referendum, resi possibili dalla modifica dello Statuto comunale.

Come si pone SEL sulla questione dei trasporti pubblici e quali interventi pensa di proporre nel sociale, ma allo stesso tempo cosa risponde ai tanti commercianti vollesi che chiedono da tempo un piano concreto di sviluppo del paese?

Il problema della mobilità, già critico oggi, diverrà di fondamentale importanza nei prossimi anni, con l’incremento demografico che esploderà a Volla con un inevitabile aumento dell’inquinamento. Attualmente i cittadini possono solo usufruire di una linea su gomma, la 173, che collega la città con il parcheggio su via Argine, mentre la più importante linea 174, che ci metteva in collegamento con il parcheggio di via Brin, è stata inspiegabilmente soppressa. Poi, abbiamo una linea circolare privata della CLP e due stazioni della linea ferroviaria dell’ex. Circumvesuviana oggi EAV, poco usufruibili, perché decentrate, rispetto al centro di Volla e senza collegamento.260px-Stazione_di_VollaDobbiamo ottenere, quindi, dalla Regione Campania un incremento di linee di autobus, con la necessità di ottenere un servizio-navetta pubblico o privato, dal centro di Volla alle stazioni dell’EAV. Inoltre, proponiamo l’individuazione di uno spazio esterno alla città per il parcheggio dei camion.
Sul sociale, c’è bisogno di incoraggiare, in attesa delle strutture, azioni di volontariato; di programmi di educazione alla legalità; di rispetto dell’ambiente; di attenzione al risparmio energetico; di lotta agli sprechi alimentari, prevedendo la raccolta di cibo, in imminente scadenza, da offrire ai più bisognosi. L’istituzione di una festa annuale che dia identità alla comunità.
Per il commercio proponiamo una razionalizzazione del traffico, giornate ecologiche; la cura delle rotatorie e spazi verdi pubblici in cambio di pubblicità gratuita. Ma diciamo pure che Volla non può continuare all’infinito con il terziario tradizionale. E ora di far nascere il terziario avanzato.

Come pensa di recuperare i voti di coloro che non credono più che un uomo di sinistra come Lei possa diventare sindaco di Volla?

Che la sinistra sia minoranza, in Italia e a Volla, è un’ovvietà. Ma i risultati raggiunti dalla destra prima, e dai moderati-miglioristi del PD, durante la giunta Guadagno, aprono oggettivamente uno spazio politico per noi. I cittadini vanno conquistati con il dialogo sulle idee e sulle proposte. La differenza, con le altre forze in campo, deve farsi strada su questo terreno. E sul versante della coerenza e il rispetto del bene comune. Infine, va preso atto, da parte di tutti i cittadini, che finché ci sarà un lombrico che soffre, ci sarà bisogno della sinistra. Sempre.

Quali sono le competenze messe in campo dalla sua lista per il bene di Volla?

La nostra lista ha al suo interno competenze sociologiche in ordine alle telecomunicazioni, al commercio, nella formazione, nel settore dell’informatica (ITC).

Spesso i candidati parlano di problematiche denunciando ciò che non va nel paese, ma le proposte concrete poi scarseggiano, soprattutto dopo l’esito del voto. Riuscirebbe a individuare tre questioni prioritarie che meritano l’attenzione della prossima amministrazione e a descriverci tre possibili soluzioni tenendo presente lo stato in cui si trovano i conti dell’ente?

Il cuore del nostro progetto è il governo partecipato. L’unico modo per battere la crisi partecipativa. Le tre questioni prioritarie riguardano il deficit di bilancio il PUC e la formazione. Come si sa le casse del Comune sono vuote. Su questo aspetto, assolutamente centrale, non c’è, ci sembra, nelle altre forze in campo, la giusta considerazione. E’ chiaro che chiunque sarà eletto Sindaco, potrà fare ben poco. Noi proponiamo di dichiarare il pre-dissesto finanziario. Che permetterebbe un piano graduale di rientro dal debito, attraverso un’amministrazione controllata delle risorse e delle spese. Si soffrirà all’inizio, ma i margini di miglioramento nel medio periodo darebbero fiato all’amministrazione, per realizzare parte Sel Volladegli interventi programmati e qui il ruolo dell’impresa privata è strategica, ma non per investire sempre nel mattone. Naturalmente, data la situazione debitoria, al Sindaco, agli assessori e ai consiglieri non dovrà essere corrisposto nessun compenso. Per ciò che riguarda il PUC, sarà necessario porre rimedio ai guasti procurati dalla mancata approvazione dello strumento urbanistico da parte della giunta Guadagno. Attraverso regole che impediscano di distruggere definitivamente un territorio gravemente compromesso. Il nuovo PUC attraverso una procedura ampiamente partecipata, dovrà concentrarsi sulle possibilità di riqualificare il territorio: limitando l’espansione urbana; intervenendo nel tessuto edilizio consolidato; fornendo metodi e regole che facilitino interventi diretti a fornire servizi per i residenti, strutture sportive, parcheggi, verde, piste ciclabili e grande attenzione per gli spazi pubblici. Bisognerà ripensare le intere linee strategiche dello sviluppo della città, perché i massicci interventi edilizi effettuati negli ultimi anni, hanno reso impraticabili quelle individuate nel precedente preliminare di piano. Al fine di migliorare il fondamentale settore della formazione, proponiamo edifici aperti anche di pomeriggio attraverso accordi con i comprensivi, sfruttando le risorse messe a disposizione dalla Regione Campania (100 milioni nel triennio 2016-2018).
Un ente locale che non dà solo servizi ma che entra nel processo formativo con idee, proposte, misure d’azione. Un progetto di lettura per i ragazzi, per avvicinarli alle potenzialità formative del libro, soprattutto la narrativa. L’istituzione di un centro di raccolta di libri, riviste, fumetti, per superare il vecchio concetto di biblioteca privata, chiusa.

A questo punto i candidati sindaci che si sfideranno per la carica di primo cittadino di Volla sono cinque: Luciano Manfellotti (Forza Italia, Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale, Moderati per Volla, Volla al Centro, Terra Nostra), Andrea Viscovo (Cittadini x Volla, Volla Cambia Verso e RisolleviAmo Volla), Domenico Viola (Partito Democratico, Per Volla diamoci una mano, Rinascita e rinnovamento), Giovanni Leone (Volla in comune a sinistra) e Sergio Vaccaro (Movimento 5 Stelle).