Con le sue verdi vette e le sue 13 frazioni, sparse tra vallate e colline, il comune diTramonti fa da cornice ad una delle coste più famose e belle del mondo. Una cornice montuosa che abbraccia e guarda da lontano il mare delle vacanze vip. Una cornice che resta fuori dal frastuono mondano delle serate estive. E proprio per questo rappresenta, a giusto titolo, l’altra faccia della costiera amalfitana, quella sicuramente meno conosciuta. Ma non quella meno suggestiva ed interessante. Paesaggi incontaminati; ma carichi di storia, una agricoltura frammentata, di tipo familiare; ma di gran qualità, un territorio tagliato fuori dal classico Gran Tour; ma pieno di tradizioni secolari ed un ottimo vitigno autoctono, il “Tintore”; sono gli elementi contrastanti di una zona che sta facendo delle proprie contraddizioni una risorsa per il rilancio turistico ed enogastronomico di tutta l’area. Anche perchè dove resiste una diffusa cultura contadina, esistono ancora territori che hanno una forte identità gastronomica che si riconosce con prodotti e sapori tipici. E la bravura dei ristoratori del posto deve essere quella di raccontare la propria terra con i piatti del proprio menù. A Tramonti, tra i vari ristoranti che hanno adottato questa filosofia, spicca il ristorante pizzeria “Al Valico di Chiunzi” che da 43anni propone il gusto semplice di una cucina contadina e popolare come l’anima di quei luoghi. Qui la famiglia Giordano, che continua la tradizione avviata dal nonno Gioacchino con un osteria, riesce a rappresentare appieno la storia di Tramonti. Sia in termini gastronomici che sul versante umano. Come molti loro concittadini, sono stati emigranti ed hanno imparato a fare una pizza superba. E come molti abitanti del posto hanno un giardino per ortaggi e verdure fresche, allevano animali in proprio e producono il vino con le uve rosse dei vigneti di famiglia. Se aggiungiamo l’amore per la montagna e le conseguenti passeggiate in cerca di castagne, funghi, tartufi e asparagi selvatici, si capisce facilmente quali saranno i piatti preparati dalla cuoca Carmela Amodio, moglie del patron Graziano Giordano, aiutata in cucina dallo chef Sinisa Marljukic. Pappardelle al sugo di cinghiale, Boscaiola, Scialatielli salsiccia e rucola o Tagliatelle ai funghi porcini e gli “Spaghetti al Valico” con pomodorini, olive verdi funghi e pancetta , sono l’esempio di come i prodotti di questa zona diventano primi piatti . Tra gli antipasti, dove troviamo un buffet di verdure e latticini locali, si notano le patate fritte e porcini preparate spesso con patate del posto. Mentre la carne, partendo dagli affettati paesani, monopolizza i secondi con il coniglio o il pollo alla cacciatora, l’agnello, il cinghiale e il maiale alla brace oltre alle bistecche ed ai filetti. Discorso a parte per la pizza che qui ha l’onore e l’onere di continuare una lunga tradizione cittadina. Il forno è affidato nelle mani sicure del maestro pizzaiolo Vittorio Giordano aiutato da Vincenzo D’Amato e Sergio Vornicu. E da li arrivano a tavola pizze al piatto o al metro dai gusti più vari. Si parte dalla semplice margherita per finire con quella ai funghi porcini o il tartufo, passando per quelle dagli ingredienti succulenti come patate e pancetta o salsiccia e broccoli. Anche i dolci si fanno notare per la genuinità tipica di quelli fatti in casa. Come si fa notare un aria serena e familiare che avvolge tutto il locale grazie alla presenza dei figli di Graziano, Pietro(campione di rally) e Valentina e grazie al servizio cordiale ma professionale diretto dal maitre Bonaventura Caso, aiutato da Salvatore Caso, Baldovino Oliva e Giuseppe D’Amato che servono pietanze che ben descrivono l’altra faccia della divina costa.