Attenti al sapone. Inghippi e virtù dell’igiene.

Pubblicità

Siamo sicuri della nostra toeletta? La sentenza che condanna la Johnson&Johnson, la famosa marca “no tears”, a una multa di settantadue milioni di dollari per aver provocato il cancro a una donna (come a tante altre) che per trent’anni ha usato il talco del marchio (addirittura la sostanza che si usa per non provocare le lacrime sarebbe cancerogena), ci riporta al problema della nostra igiene (http://www.ilpost.it/2014/01/21/ricetta-johnson-baby-shampoo-formaldeide-cancro/) (http://www.vnews24.it/2016/02/24/sentenza-johnson-talco-cancro/)

I consigli del dermatologo sono chiari:-”Tutti i prodotti cosmetici prima dell’immissione in commercio devono seguire un iter ben definito che va dalla scelta degli ingredienti fino alla lavorazione degli stessi. Queste fasi sono controllate con ispezioni nei siti di produzione da parte di ispettori inviati dall’Autorità sanitaria del Paese sede di produzione (in Italia il Ministero della Salute) e devono essere conformi alla normativa vigente in materia.  Il caso Jonhson & Jonhson si è verificato negli USA dove probabilmente si è avuta una falla nel sistema dei controlli. A volte ci possono anche essere differenti valutazioni in merito a determinati principi attivi. Un esempio in tal senso è dato dall’idrochinone, sostanza molto utilizzata negli anni passati in dermatologia come schiarente per alcuni tipi di ipepigmentazioni cutanee (melasma – cloasma). Da qualche anno l’EMEA (agenzia europea) ha ritenuto cautelativamente di vietare l’utilizzo della stessa nelle creme schiarenti poiché si è visto essere potenzialmente cancerogena sui topolini di laboratorio. L’autorità di controllo statunitense (FDA), invece, non ha ritenuto di dover assumere analoga decisione, non essendosi avuti finora danni sull’uomo ma solo sugli animali. 

Ci laviamo troppo?  :-”Gli eccessi fanno sempre male-continua il dermatologo- pertanto anche lavarsi troppo può esporre la pelle a problemi poiché si va ad alterare il mantello idrolipidico della stessa esponendola a fattori esterni potenzialmente dannosi (allergeni, inquinanti, ecc) . Infatti, recenti pubblicazioni dermatologiche in materia affermano che i genitori dovrebbero smettere di lavare i bambini tutti i giorni perché l’esposizione alla sporcizia e ai batteri contribuisce a rendere la loro pelle meno sensibile e, nel lungo periodo, anche a prevenire eczemi. L’American Academy of Pediatrics raccomanda tre lavaggi a settimana o anche meno se i bambini hanno la pelle sensibile. Così come gli anziani, che hanno la pelle più secca, non dovrebbero lavare frequentemente i loro corpi con il sapone ma con olii visto che la secchezza cutanea è un problema frequente in questa fascia di età.

Un uso eccessivo del sapone rimuove gli oli naturalmente protettivi della pelle e i batteri buoni. Circostanza che può provocare fastidi come la dermatite. Un giusto equilibrio tra chi fa più docce al giorno e chi invece asserisce che ne basta una a settimana anche per non sprecare un bene prezioso come l’acqua e tutelare l’ambiente, potrebbe essere a mio parere quello di fare al massimo una doccia veloce quotidiana.”

Quali sono i criteri per un corretto orientamento nella scelta dei prodotti igienici? :-”I criteri di scelta nell’acquisto dei prodotti per l’igiene personale devono in linea generale rispondere a determinati requisiti che rendano la pelle ben idratata, gradevole al tatto, ben profumata ma devono anche rispettare l’ambiente e non meno importante tutelare la tasca del consumatore. A tal proposito qualche anno fa un’indagine di marketing condotta negli USA ha testato diverse tipologie di creme antirughe (per ovvi motivi i nomi non sono stati resi noti) con un costo oscillante tra 3 dollari fino ad alcune centinaia di dollari a tubetto, ebbene la migliore crema e’ risultata essere una crema che ne costava solo 5. Un discorso diverso meritano poi i prodotti utilizzati per soggetti affetti da patologie dermatologiche (es. acne, dermatite atopica, psoriasi, alopecia, ecc) per i quali si sconsiglia il fai da te e si suggerisce sempre un consulto specialistico.”

E’ meglio acquistare in farmacia? :-”Se i prodotti in questione, siano essi cosmetici per il trucco o prodotti per l’igiene personale, come dicevo prima rispettano la normativa vigente (reg. UE 1223/2009) possono essere acquistati in qualsiasi tipo di esercizio commerciale senza differenza alcuna. L’importante è leggere bene le etichette e gli eventuali foglietti informativi allegati evitando di lasciarsi ingannare da prodotti che sono lacunosi nelle informazioni fornite al consumatore ed abbiano costi molto più bassi della media. In caso di dubbi comunque validi consigli si possono trovare sul sito internet del Ministero della Salute www.salute.gov.it

Le promesse pubblicitarie che troviamo stampate sulle etichette delle case produttrici (tipo Johnson, “non più lacrime”) sono ingannatrici? :-”Il problema delle false promesse da parte di case produttrici di cosmetici e non solo, rientra nella normativa delle pubblicità ingannevoli,diverso è l’utilizzo di sostanze vietate che è un reato penale. In Italia oltre al Ministero della salute ,esiste un organo denominato Unipro, l’associazione dei produttori cosmetici, che disegna le linee guida per produzioni eticamente e normativamente corrette (http://www.agcm.it/consumatore/consumatore-competenza/4525-decreto-legislativo-2-agosto-2007-n-145.html)

Una citazione a parte merita il caso tanto dibattuto dei parabeni, sostanze chimiche usate come conservanti in molti cosmetici e come additivi alimentari.  Nel 2004 uno studio su un piccolo campione di pazienti ha dimostrato la presenza di tracce di parabeni nei tessuti tumorali asportati da donne malate. È bene tuttavia ricordare che si tratta di un’analisi senza gruppo di controllo (cioè nessuno ha cercato le tracce di parabeni nei tessuti mammari di donne sane), per cui non vi è alcuna dimostrazione di una relazione di causa-effetto. (http://www.airc.it/cancro/disinformazione/deodoranti-e-cancro-del-seno/)