Pompei, il ricorso dell’ex dirigente: Vitiello porta l’amministrazione in tribunale

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L’ ex dirigente comunale, Venanzio Vitiello, presenta il ricorso contro il comune  di Pompei. Il caso (misterioso) dell’ avvocato Vitiello si riapre. Della serie, “a volte ritornano”. Solo che stavolta non si tratta di un ritorno pacifico, tutt’ altro. Una questione, però, già preventivata, in quanto, già mesi fa, lo stesso ex dirigente comunale, lanciò la “minaccia” di adire le vie legali. E, di fatto, il fatidico momento del suo ricorso è arrivato proprio lo scorso 29 febbraio. L’avvocato Vitiello punta ancora il dito contro sindaco e consiglieri, anche animatamente, dopo le accuse che lo hanno portato al conseguente licenziamento indetto dall’amministrazione. Tutto successe in seguito alle due missive in cui si invitava il dottor Venanzio Vitiello a revocare la propria iscrizione all’Albo Ordinario dell’Ordine degli Avvocati del Foro di Torre Annunziata, come previsto dal regolamento comunale. Questo il punto che ha fatto scattare il ricorso con accusa all’amministrazione di “illegittimità del licenziamento per la inussistenza del fatto contestato”. Una questione delicata che ha lasciato non poche scie di dubbi e polemiche, sebbene sia da datata allo scorso anno 2015. Diverse sono state le spaccature interne sui pareri a riguardo, e lo sono tutt’ora. Dal suo canto, Venanzio Vitiello, nel ricorso presentato ha fatto intendere che il suo licenziamento è solo frutto e conseguenza di contrasti politici esistenti tra le diversi parti politiche che compongono l’attuale consiglio comunale, tanto da essere stato adottata, addirittura, un’interrogazione consiliare (nel consiglio comunale dello scorso 17 aprile 2015 )sul tema da parte del consigliere comunale, Franco Gallo. A tal proposito si pronuncerà il tribunale di Torre Annunziata, nell’udienza fissata per il prossimo 13 aprile 2016 alle ore 9, che vedrà entrambe le parti mettersi a confronto. Questo (in sostanza) il ricorso dell’ ex dirigente, che ha come scopo ultimo quello di essere reintegrato nel servizio comunale e respirare di nuovo l’aria di palazzo De Fusco.