Pompei, imposta comunale sugli immobili: la Curia chiede maxi-risarcimento al Comune

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Pompei
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C’ è un elenco che scotta nelle mani dell’ amministrazione comunale. Si tratta della richiesta di risarcimento che il vescovo di Pompei monsignor Tommaso Caputo ha presentato a palazzo De Fusco, in seguito ad errori di calcolo dell’ imposta comunale sugli immobili. Un conto amaro, a quanto pare. E’ successo lo scorso 7 marzo. In realtà, la questione è datata allo scorso 2010, anno in cui operava, sul territorio mariano, l’ amministrazione guidata dall’ex sindaco Claudio D’Alessio. La situazione, però, ha comunque  creato un vero imbarazzo a palazzo De Fusco, soprattutto per le cifre richieste. Circa 50 mila euro di risarcimento e 300 mila euro di richiesta di esenzione dal pagamento riguardante l’imposta comunale sugli immobili. Sotto accusa la Publiservizi srl, che, in qualità di concessionaria del servizio accertamento e riscossione di tale imposta, ed in relazione agli immobili di proprietà della curia ha commesso svariati errori di calcolo. Intanto, si è dichiarata favorevole a tali richieste la Commissione Tributaria della Provincia di Napoli. Nello specifico, le cifre nel mirino sono: 3.532 euro per illegittimità dell’ imposta accertata su immobili demoliti, in questo caso sarebbero stati individuati 4 immobili situati in via Roma e 2 in via San Giuseppe; 296.053 euro per illegittimità dell’avviso di accertamento per mancato riconoscimento del beneficio dell’ esenzione dal pagamento di imposta comunale per tutti quegli immobili adibiti ad attività istituzionali della curia. E, su questo punto, vengono messe in evidenzia, principalmente, quattro strutture sul territorio mariano e di proprietà della curia. La prima su tutte è  l’ Istituto Sacro Cuore in via Colle San Bartolomeo, che ha sempre usufruito dell’esenzione Ici. Poi, l’ Istituto Bartolo Longo in via Sacra, anch’ esso esente dall’ imposta comuale, tra l’altro mai contestata dal comune di Pompei. Ancora, la Parrocchia Santissima Immacolata, per la quale è stata accertata un’imposta Ici per l’anno 2010, e a carico della curia, di 2.258 euro. Infine, la Prelatura Territoriale di Pompei in via Bartolo Longo, per la quale, invece, è stata accertata l’imposta Ici di 96.054 euro. Ad aggiungersi all’ elenco c’è anche l’ illegittimità dell’ avviso di accertamento per inesistenza dell’obbligazione tributaria. E per tale punto sarebbero stati addebitati (ingiustamente) al Santuario un corrispettivo di 10.830 euro per manufatti di cui la stessa curia non è mai stata proprietaria. In questo caso, si tratta di due immobili situati in via Moregine, una situazione anche ben nota al comune di Pompei, in quanto l’ ufficio urbanistica ed edilizia privata ha emesso ordinanze di demolizione per tali strutture. Considerando, però, che i responsabili degli abusi non hanno provveduto alla demolizione delle strutture nei 90 giorni (come previsto da tale ordinanza), di conseguenza, quest’ ultime, sono passate di diritto al patrimonio del comune di Pompei. A completare il puzzle di richieste, c’ è anche quella del rimborso di 45.099 euro per illegittimità di irrogazione della sanzione per omesso versamento (cause di non punibilità). Un fulmine a ciel sereno, questo che ha colpito l’attuale amministrazione comunale.