C’è un aspetto della vicenda che ha colpito la famiglia Boccia, nello specifico gli eredi di Raffaele Rosario Boccia ex patron dell’istituto scolastico “Luigi Settembrini” di Poggiomarino, che va la pena sottolineare. Ed è quello della giustizia lenta, annosa questione da decenni al centro dei dibattiti dell’opinione pubblica italiana. Vero è, infatti, che i carabinieri hanno sequestrato ai Boccia beni per oltre 5 milioni di euro, tuttavia si tratta di beni che non sono più nella disponibilità della famiglia. Come è potuto accadere? Lo spiega il legale della famiglia di imprenditori di Poggiomarino: si tratta di un decreto del tribunale per le misure preventive di Napoli, che accoglie una richiesta della procura di Torre Annunziata effettuata nel lontano 2004. 12 anni dopo, gli accertamenti delle forze dell’ordine e della magistratura hanno fatto scattare il provvedimento, formalmente legittimo ma, di fatto, relativo a fatti e circostanze di molto tempo fa. Nel frattempo, non solo Raffaele Rosario Boccia è morto (nel 2010) ma altre vicende, giudiziarie e non, hanno di fatto assottigliato il patrimonio della famiglia.