Ennesima triste testimonianza che attesta che la Terra dei Fuochi non smette di ardere.
Questa volta al centro della polemica è il comune di Poggiomarino, dove dei rifiuti speciali, abbandonati da oltre dieci giorni in un terreno privato di Via Annunziata e motivo di varie segnalazioni da parte dei cittadini, sono stati “smaltiti” come ormai è tristemente usuale nel territorio campano: bruciandoli in modo illecito.
Oltre al danno anche la beffa per il proprietario del terreno, che è costretto a occuparsi dello smaltimento di quel che resta dei rifiuti per evitare contravvenzioni: infatti secondo l’articolo 192 comma 3 del codice dell’ambiente:
“[…]chiunque viola i divieti di cui ai commi 1 e 2 è tenuto a procedere alla rimozione, all’avvio a recupero o allo smaltimento dei rifiuti ed al ripristino dello stato dei luoghi in solido con il proprietario e con i titolari di diritti reali o personali di godimento sull’area, ai quali tale violazione sia imputabile a titolo di dolo o colpa, in base agli accertamenti effettuati, in contraddittorio con i soggetti interessati, dai soggetti preposti al controllo[…]”
La comunità del luogo assiste ormai da anni a tale fenomeno, riscontrando spesso in prima persona che le nubi provocate da questo tipo di “smaltimento” sono altamente cancerogene e di conseguenza aumentano considerevolmente il tasso di morti a causa di tumore (di oltre il 40% negli ultimi venti anni secondo gli esperti dell’Istituto Nazionale per i tumori “Pascale” di Napoli).
È doveroso ricordare che per questa ragione la Campania è prima per tasso di mortalità, motivo per cui i cittadini chiedono che le istituzioni si prodighino per ridurre la possibilità che eventi del genere accadano, con servizi di raccolta e smaltimento repentini ed efficaci.