Non deve essere un caso che l’ASCI si trovi di fronte al San Carlo, un parallelismo tra istituzioni di alte spiritualità. A piazza Trieste e Trento risiede la scuola che ha deciso di fare piazza pulita del fumo che molte volte viene venduto per formazione cinematografica. L’insegnante di regìa Francesco Afro De Falco (V.I.T.R.I.O.L.; La voce del sangue) e socio fondatore con Luca Cetari direttore della fotografia e Salvatore Forte studioso bruniano, spiega il proprio punto di vista : “Credo che il cinema non si possa insegnare, per lo meno non del tutto, ma in compenso si può apprendere. Sicuramente sembra un controsenso, ma ritengo che sia un’arte molto intima, è simile ad un sentimento o meglio un “sentire”: si possono insegnare le tecniche, magari gli approcci, ma non si può insegnare come innamorarsi, questo dipende dalla sensibilità di ognuno.”
Il piede pedagogico è dunque quello di una scoperta di sé insieme al mestiere. Per puntare all’eccellenza: “A me non piace guardare tanto cos’è che manca alle altre scuole- continua De Falco- sono più orientato sul cosa manca ancora a noi. Di sciuro l’ASCI è stata pensata su cosa è mancato a noi durante gli anni della nostra formazione. La nostra scuola ha e dà tutto ciò che avrei voluto io da tante realtà che ho frequentato”. La scuola conta su docenti che si dedicano completamente agli allievi, attrezzature di avanguardia (di progettazione propria grazie ai laboratori GMC), esperienze sui set e lavori girati di fine corso altamente professionali (visibili sul sito www.asciscuoladicinema.com). : “ L’idea guida della scuola- ancora De Falco- è preparare soprattutto ad affrontare situazioni lavorative reali, di fatti alcuni dei nostri allievi già lavorano con produzioni anche importanti e non ci manca mai di fargli fare esperienza sui set, nostri oppure di alte produzioni. “
Nessuna delle specializzazioni del settore manca alla rosa dei corsi: Video curriculum; Regìa; Recitazione; Sceneggiatura; Fotografia; Montaggio; Make-up artist; Tecnico per il suono; Operatore Steadicam.
Rivelazione. Una prospettiva per il futuro? : “Mi piacerebbe rispondere a questa domanda usando il cinema come metafora- conclude il regista- : ci sono numerosissime prospettive, che poi sono la visione di più punti di vista della stessa scena, puoi cambiare obbiettivo, puoi usare un grandangolo oppure un 35, dipende dal tuo stile, ma ciò che conta è sempre il cuore della scena, non bisogna mai perdere di vista la direzione di quella. Questo per dire che noi dell’ASCI abbiamo numerosissime prospettive future: filmiche, progetti culturali per la città, iniziative sociali, ma non perdiamo mai di vista la formazione e la preparazione dei nostri allievi, questo per noi è il cuore della scena.”