“Per vincere bisogna giocare lealmente, tutti”, hub ferroviario: se ne parla in seconda commissione

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Si è tenuta, lo scorso 18 Gennaio nell’ aula consiliare di casa De Fusco, la riunione della seconda commissione inerente al piano urbanistico legato al grande progetto Pompei, indetta dal presidente Raimondo Sorrentino.
A prendere subito la parola è stata la consigliera di opposizione, Maria Padulosi: “Trovo che questa convocazione abbia delle irregolarità perché manca di specificazione dell’ oggetto da trattare, che sembra essere troppo generico. Per di più sembra che, questa tematica, non debba riguardare il piano urbanistico, ma bensì, questo, è un tema che andrebbe trattato con la quarta commissione che riguarda il turismo”, poi, continua: “Credo che la cosa più giusta e corretta da fare, in questo caso, fosse quella di convocare un consiglio monotematico, dal momento che, in questa commissione, sembra non esserci nemmeno materiale su cui dibattere. Senza contare che, questa, è una riunione che si doveva tenere lo scorso settembre, subito dopo la presentazione di questo grande progetto Pompei”.

A controbattere è il consigliere di maggioranza Alfonso Conforti: “Ringrazio il presidente della seconda commissione per aver indetto questa riunione dal momento che ritengo che questo sia un momento di alta democrazia, e i cittadini devono sapere cosa sta succedendo. Per di più il progetto in questione comporta una grande variante sul piano urbanistico della città”.

Dal suo canto il presidente della seconda commissione, Raimondo Sorrentino afferma: “Oggi noi non abbiamo nessun progetto, inerente all’ hub ferroviario, da poter visionare e presentare alla città. È stato dato mandato attraverso uno studio di prefattibilità. Abbiamo chiesto, più volte, chiarezza presentando, prima di luglio 2015, anche vari progetti esecutivi ed idee (come ci è stato richiesto) che abbracciassero anche la città nuova”. E continua con una cronistoria del grande progetto Pompei, a partire da luglio 2015 fino ad oggi.

La risposta a ció arriva dall’ imprenditrice e presidente dell’ associazione Adap, Rosita Matrone: “Perchè, io che sono un’ imprenditrice, non so nulla di questi progetti? Se la mia città sta cambiando io devo saperlo”, a questo ne segue un attimo di silenzio da parte del presidente Raimondo Sorrentino. Silenzio che, peró, viene subito rotto dalla pronta risposta del consigliere comunale Alfonso Conforti che ribadisce, ancora una volta, che si trattavano solo di studi di prefattibilità.

Fino a questo punto la sorte di questa commissione sembrava essere quella del un solito dibattito, già ammuffito, creato senza alcun fine logico e costruttivo. Fin qui, però. Quando la parola, però, rimbalza al presidente dell’ Ascom, Alessandro Di Paolo, la commissione indetta acquista, finalmente, un suo perché :” La vera sconfitta c’ è stata nella identificazione della buffer zone. L’ hub è solo la punta di un iceberg che nasconde interessi imprenditoriali. Quello che serve a tutti è una proposta di integrazione al progetto della buffer zone”, apre così Alessandro Di Paolo, che continua: “Per vincere dobbiamo giocare lealmente tutti, insieme. Dobbiamo stabilire dei principi e capire quali siano quelli del governo, accessibilità o sviluppo economico? Dobbiamo creare una proposta integrativa o alternativa capace di confrontarsi con l’ attuale progetto hub”. Questo è il monito di Alessandro Di Paolo, da cui ne segue, poi, la sua proposta progettuale, accolta e messa agli atti dalla seconda commissione che, per quel che ha affermato, si impegnerà ad indurre un’ altra riunione in cui parteciperanno gli esponenti delle varie associazioni.

LA PROPOSTA. Il progetto in questione dovrebbe interessare una sorta di museo diffuso che, con un biglietto integrativo, dia la possibilità di visitare gli scavi di Pompei e, successivamente, visitare siti di attrazione, come un museo, che si trovano nella città nuova. Tutto sarebbe da realizzare con un protocollo di Intesa con l’ ente scavi, che potrebbe prevedere lo sfruttamento di un’ area del progetto hub, destinata come sala d’ attesa, facendola diventare stazione di autobus che dovrebbero trasportare i turisti nei vari siti di attrazione della città nuova.