“Adrianaaaaaaaaaaaa!” L’urlo post-round più famoso della storia. Chi di noi non l’ha gridato a squarciagola almeno una volta nella vita? Spontaneo, atavico, liberatorio: tutto ciò che un urlo che si rispetti debba essere, insomma. L’esatta sintesi dello sprazzo di vita che stai vivendo. O forse basterebbe dire l’esatto manifesto del proprio essere. Il momento in cui il sudore t’impregna ogni singola parte del corpo, il labbro superiore è dolorante e magari hai un occhio livido, ma il cuore è a mille. Ti guardi quei guanti consumati e ti senti vivo come non ti sei mai sentito prima e lo vuoi gridare al mondo intero. Provate ad immaginare. Un ring bianco, un quadrato di universo qualunque che sotto i tuoi piedi diventa l’unico spazio che esista in quel frangente della tua esistenza. Osservi i movimenti della gente al di là delle corde e realizzi di essere solo. Non c’è la mamma a leccarti le ferite, non c’è la pacca sulla spalla di papà. Ci sei solo tu e la tua paura, la paura di fallire, di beccarti un cazzotto in pieno volto, dritto nel tuo orgoglio. Il timore che le tue paure siano messe improvvisamente sotto gli occhi di tutti. La terribile possibilità di essere scoperto nelle proprie ansie. Il casco ti copre mezza faccia, i guantoni ti arrivano quasi ai gomiti, divisa da combattimento, scarpe alte sulle caviglie , eppure ti senti nudo lo stesso. Ma ecco che, mentre sei perso nel tuo pensare veloce, incroci gli occhi del tuo allenatore. In quegli occhi ci leggi tutta la fatica, il sudore, il dolore dei muscoli stremati, il fiatone, l’impegno, la determinazione ma sopratutto il divertimento, la voglia di competere per metterti alla prova. “Ce la puoi fare” questo ti stanno dicendo. Rispondi allo sguardo con decisione e ti concentri sul tuo avversario: colori diversi ma stessi guanti e stessi identici pensieri. Saluto veloce col guantone, comincia il bello. La magia del pugilato sboccia : davanti a te l’altro scompare e prende la forma delle tue paure, stai combattendo contro di loro. Stai sfidando te stesso , ti stai conoscendo. Stai prendendo consapevolezza del tuo corpo, il quale reagisce ai tuoi impulsi perfettamte programmati. Non esiste solo forza, esiste concentrazione, precisione, osservazione, lucidità, fluidità, intelligenza. C’è chi pensa che la boxe sia per i violenti. No, per loro ci sono le risse. La boxe è tecnica, scaltrezza, resistenza, superamento dei propri limiti. Quando emozioni del genere fremono dentro di te niente è perduto. Vinci o meno ci hai guadagnato comunque: ti sei sentito vivo ed è tutto ciò che conta. Ecco cosa c’è dietro quell’urlo. Provate a immaginare. Il lato più bello della vicenda è che, erroneamente a quanto si pensi, il pugilato non è una realtà prettamente Americana. E’ infatti presente da diversi anni anche a Poggiomarino una scuola di Boxe. Si chiama “Boxe Poggiomarino” ed il titolare Francesco Bonagura, ex pugile, che racconta: “La Boxe, come ogni sport, è prima di tutto passione. Avevo forse 5 anni quando per la prima volta vidi i film di Rocky in tv. Ne rimasi folgorato. Penso di conoscerne a memoria le battute a furia di consumarne le cassette! Eppure all’epoca pensai che fosse un sogno troppo grande, troppo lontano per me, convinto com’ero che il pugilato fosse Americano e basta. Ma al cuore non comandi e quando, per motivi di lavoro, mi ritrovai a Milano ed ebbi la possibilità di iscrivermi ad una palestra di Boxe non ci pensai due volte! Da lì è partito un sogno che è tutt’ora vivo. Divento pugile, imparo a combattere e a vivere, innanzitutto. Certo la fatica è vera, il lavoro impegnativo ma le soddisfazioni ripagano. Adesso sono contentissimo di aver portato un pezzetto di questo sogno anche nel mio paese. E’ dal gennaio del 2014 che, nella mia palestra, do tutto me stesso per trasmettere la mia passione a chi ha voglia di imparare. Soprattutto ho voluto dare la possibilità a chi, come me, non ha potuto farlo prima, di cominciare da qui, da Poggiomarino, a coltivare il proprio interesse per il pugilato. Mi piacerebbe far capire alle persone che la Boxe non è solo pugni e rabbia. Che dietro ogni sport c’è disciplina, lavoro, sforzo ed una vera e propria filosofia di vita. Vorrei dire ai ragazzi e le ragazze che niente è impossibile, non ci sono mura incrollabili ma esiste solo la voglia di sfondare i propri limiti e agguantare i propri sogni! Se fatta per bene è questo che la Boxe t’insegna. Devo dire che i miei allievi mi hanno dato grandi soddisfazioni passando dalla posizione 33 del 2014 alla 18 del 2015 ed affermandoci come campioni regionali nella categoria “Campioni regionali schoolboy” col mio allievo Bruno. Inoltre da novembre ho intrapreso un bel percorso sociale aprendo le porte della Boxe Poggiomarino ai ragazzi delle case famiglia “Casa di nonno Francesco” di Poggiomarino ed “Oasi Nazareth” di Striano. Sono felicissimo di poter dare a questi ragazzi un momento di svago, di rottura dalla propria condizione problematica e allo stesso tempo la possibilità di insegnare loro qualcosa di costruttivo. Ma sapete qual è il lato migliore? Io cresco con loro ed apprendo da loro. E’ incredibile quanto si possa apprendere dagli altri, quanto si possa apprendere insegnando qualcosa col cuore.”