E’ un Napoli che ne esce vincente dalla gara col Torino, nonostante non siano arrivati i gol di Gonzalo Higuain. Un Napoli che non ha espresso il calcio pimpante e spettacolare a cui ci ha abituato, ma che comunque riesce a portare a casa una meritata vittoria.
Come di consueto, ormai, in questa stagione, ad ogni partita in cui gli azzurri riescono ad aggiudicarsi i tre punti tra le mura di casa, i ragazzi di mister Sarri corrono a saltellare e cantare insieme ai tifosi sotto le curve.
Un gesto bellissimo, che fa bene al calcio, che ci strappa un sorriso e, perché no, qualche lacrima di commozione. Ma come sempre, purtroppo, c’è chi riesce a vedere dietro a certi episodi qualcosa di negativo.
E’ il caso di alcuni opinionisti Sky, Boban e Mauro, ex calciatori, quest’ultimo anche ex Napoli tra le altre cose. Nel post gara si sono lasciati andare ad alcune uscite che non hanno di certo suscitato troppo piacere all’interno dell’ambiente partenopeo. “Perché vanno sotto le curve? Hanno mica vinto qualche trofeo? E’ da provinciali”, esordisce Massimo Mauro. “Chi si comporta così a questo punto della stagione, poi alla fine rimane deluso”, rincara la dose Zvonimir Boban.
Perché i calciatori non possono gioire insieme ai loro supporter? Perché una intesa perfetta tra città e squadra reca fastidio agli “addetti ai lavori”? Tempestiva la risposta di Reina (e chi se no?) che tuona: “La comunione tra squadra e tifosi per noi è vitale”.
Al di là di queste sterili polemiche, il dato lampante è quello di una città che ricomincia a credere in qualcosa, e quanto Napoli abbia bisogno di ricominciare a sognare, solo chi vive questo territorio può saperlo. In una terra troppo spesso messa da parte e strumentalizzata, questo sogno azzurro resta tra le cose più belle e più sane a cui un popolo può aggrapparsi per ricominciare a rialzare la testa. Per ricominciare a sperare.
Turati le orecchie, Napoli, e vola. Vola, perché la tua gente ne ha bisogno. Vola finché non ne hai più. Tu vola e non ti voltare. Lasciati scivolare tutto addosso, perché a noi, piaci così.