Apertura della Porta Santa a Poggiomarino, domenica 20 dicembre le strade del nostro paese sono state illuminate dalle fiaccole dei tanti cittadini che si sono riuniti per l’apertura simbolica della Porta Santa presso il Portone di Boccapianola.
Quest’anno, è stata infatti introdotta da Papa Francesco un’importante novità per il Giubileo della Misericordia. Per la prima volta viene celebrato il rito di apertura della Porta Santa della Misericordia anche nelle singole diocesi, in particolare nella Cattedrale o in una Chiesa particolarmente significativa o in un Santuario di particolare importanza. Così il 13 dicembre Papa Francesco, vescovo di Roma ha aperto la Porta Santa della sua cattedrale a Roma, San Giovanni in Laterano. Aprendo ufficialmente il Giubileo straordinario della Misericordia, annunciato dal papa a marzo: “Cari fratelli e sorelle – ha detto Papa Francesco il 13 marzo nel corso del rito penitenziale nella Basilica di San Pietro – ho pensato spesso a come la Chiesa possa rendere più evidente la sua missione di essere testimone della Misericordia. È un cammino che inizia con una conversione spirituale. Per questo ho deciso di indire un Giubileo straordinario che abbia al suo centro la misericordia di Dio”. Per lo stesso motivo Papa Francesco aveva voluto aprire la Porta Santa nella Cattedrale di Bangui, nella Repubblica Centrafricana, domenica 29 novembre, “facendola diventare capitale mondiale della pace e strumento di misericordia”. E nella domenica che precede il Natale, anche la comunità poggiomarinese ha dato il via a questo Giubileo di Misericordia.
La fiaccolata è stata preceduta dalla celebrazione eucaristica presieduta dal parroco Padre Aldo D’Andria nella chiesa di Sant’Antonio di Padova. La folla si è poi incamminata verso Piazza Pizzo Lampione, per unirsi con la comunità del flocco e raggiungere insieme il Portone di Boccapianola, scelto come Porta Santa simbolica per il suo essere periferia, cogliendo cosi l’invito di Papa Francesco: “-La Chiesa è chiamata a uscire da se stessa e dirigersi verso le periferie, non solo quelle geografiche ma anche quelle esistenziali-.”